È sotto gli occhi di tutti il dilagare in questo periodo di isolamento forzato, degli episodi di violenza tra le mura domestiche nei confronti delle donne. E’ notizia di tutti i giorni il tema delle donne vittime di violenza che in questo momento sono costrette a passare le loro giornate nella stessa abitazione insieme ai propri carnefici. Per chi fugge dalla violenza l’isolamento è più isolamento che per gli altri e la vita è braccata in due direzioni, da una parte il virus e dall’altra la propria condizione personale. I dati attuali parlano e dicono che la richiesta di aiuto non è paragonabile al tempo pre-virus e questo perché il problema persiste ma lo si vede meno, nascosto com’è fra le mura di casa. Questa situazione potrebbe dar adito ad un rischio concreto, cioè di far passare l’idea che quella della violenza domestica sia un’emergenza che non è più emergenza, a cui si potrà pensare non appena la vita tornerà ad essere normale. Questa è un’idea che non deve passare. La violenza è un fenomeno purtroppo normale, quotidiano e diffuso e lo è anche adesso.
La convivenza forzata infatti nata come “cura” e protezione” dai possibili contagi del COVID 19, si è trasformata in una trappola mortale e spaventosa per tutte quelle donne già vittime di violenza intrafamiliare e per tutti quei minori vittime di violenza assistita. Il lockdown imposto diviene in questo contesto un limite a qualunque possibilità di tutela e di protezione. Quando l’abusante è dentro le mura domestiche, quello che dovrebbe essere un contesto sicuro diviene inevitabilmente una trappola di violenze e di dolore. Il Centro Aiuto Donna di Fondazione Città Solidale, che da anni opera in favore delle donne vittime di violenza e dei minori vittime di violenza assistita, in questo momento di lockdown non chiude le proprie attività ma potenzia ulteriormente i servizi a disposizione delle vulnerabilità e delle fragilità. Le attività del centro Aiuto donna continuano ininterrottamente, continua ad essere attivo il numero verde finalizzato alla segnalazione dei casi di violenza (800909194). Rimangono attivi e accessibili i colloqui di supporto psicologico legale e pedagogico rivolto gratuitamente a tutte le donne che chiedono supporto e ai loro figli. È altresì disponibile un servizio di supporto psicologico telefonico contattando sempre il numero verde gratuito (800909194). Le operatrici del Centro Aiuto Donna esortano le donne che hanno bisogno di aiuto ad avere il coraggio di chiederlo! Non sei più sola! Il Centro Aiuto Donna rinnova il proprio impegno relativo alla lotta contro ogni forma di violenza a danno delle donne e dei minori, l’emergenza donna diviene più che mai un’emergenza sociale, l’altra faccia meno visibile e meno rumorosa dell’emergenza COVID 19.
Noi, vogliamo darle voce!