Sono stati tempi difficili per le persone con disabilità e per i loro familiari. Solo da qualche giorno, in un’ordinanza regionale, si è fatto riferimento alla loro situazione ed a quanto sia possibile fare. Ma le equipe dei due Centri non hanno mai smesso di prendersi cura dei loro ospiti e dei loro familiari, mettendo in gioco creatività e nuovi strumenti. Il Centro “Minozzi” di Catanzaro Lido, gestito dall’Associazione Spazio Aperto, in rete con Città Solidale, oltre al gruppo whatsapp creato con i familiari per coordinare i lavori, per le comunicazioni di servizio, ma anche per mantenere una relazione di vicinanza, apre la sua stanza virtuale due volte a settimana per i ragazzi, fruitori dei servizi, ed una volta al mese per i genitori che si ritrovano a partecipare ad un gruppo di Auto-Mutuo-Aiuto, gestito da Antonella Aletta, presidente di Spazio Aperto. I ragazzi ogni settimana si vedono coinvolti in attività diverse: la discussione di un film che hanno visto in tv o in streaming, un laboratorio sulle emozioni vissute nella “quarantena”, laboratori creativi in cui, a distanza, ma contemporaneamente, si creano bouquet primaverili con materiale reperibile a casa.
Il Centro “Cassiodoro” di Squillace Lido, oltre al gruppo whatsapp, ha iniziato timidamente gli incontri virtuali per giovani e meno giovani, proponendo giochi di memoria e incentivando anche i ricordi attraverso la pubblicazione di foto e video di quanto fatto fino al giorno della sospensione del servizio, a causa dell’emergenza sanitaria. Emblematico per entrambi i Centri è stato il primo incontro in rete: la meraviglia suoi volti di tutti, la commozione, la gioia di rivedersi, nonostante le difficoltà di connessione e di approccio ad uno strumento nuovo, hanno creato la magia dell’attesa, l’attesa del prossimo incontro che rappresenta sollievo per le famiglie ed evasione dalla solitudine per i loro congiunti con disabilità.