Si è svolto nella giornata di ieri presso la Sala Verde della Regione Calabria, il convegno formativo “Applicazione Linee di indirizzo per l’accoglienza nei servizi residenziali per minorenni”. Dopo un momento di raccoglimento per la scomparsa del giovane Francesco Occhiuto, i lavori, moderati dall’Avv. Iacopino Francesco, componente del CDA di Città Solidale, sono partiti con i saluti istituzionali di Padre Piero Puglisi, presidente di Fondazione Città Solidale, che ha relazionato sull’impegno della sua ETS per i minori e sull’importanza di creare momenti come questi in cui far emergere come le linee di indirizzo approvate l’8 febbraio 2024 in Conferenza unificata non si sostituiscono alle normative generali, ma costituiscono strumenti di indirizzo e coordinamento a livello nazionale volti a sostenere, qualificare e dare unitarietà agli interventi su tutto il territorio nazionale.

A colpire profondamente i relatori ed uditori, Gianmarco Caputo, ospite per sette anni della Comunità San Domenico di Catanzaro, progenitrice dei servizi di Fondazione Città Solidale e che oggi vive un percorso di piena autonomia ed autodeterminazione.

Saluti istituzionali di Danilo Ferrara, presidente del Croas Calabria, che ha segnalato le buone prassi e ha sottolineato come bisogna uscire dagli uffici e vivere il territorio. Gianni Fulvi, presidente coordinamento Nazionale delle Comunità di tipo familiare per i Minorenni, è entrato nel vivo dell’argomento. Ha presentato le linee di indirizzo per l’accoglienza nei Servizi residenziali per minorenni; linee di indirizzo che devono essere recepite in primis dalle comunità stesse per poi chiederne l’applicazione agli enti locali. Attualmente sono state recepite solo dalla Regione Lazio e la regione Calabria è ferma alle Linee di indirizzo sull’affidamento familiare. La discussione quindi si direziona verso le modalità di approccio alle problematiche che investono la fase dell’infanzia e dell’adolescenza con una lettura scientifica effettuata alla dott.ssa Francesca Felicia Operto, neuropsichiatra infantile dell’UMG di Catanzaro che ha parlato di prevenzione e della necessità di trasformare la teoria in una buona prassi.

Nella seconda sezione Renato Gaspari, coordinatore tecnico della commissione Politiche Sociali della Conferenza delle Regioni e delle Provincie. Ha ripreso un concetto esposto dal giovane Gianmarco, “la rete”. La Regione sta approfondendo le linee guida e si sta realizzando un tavolo sull’integrazione socio-sanitaria proprio in vista dei nuovi scenari.

Pasquale Neri, portavoce del Forum del Terzo Settore, ha parlato del ruolo del Terzo Settore, in un’ottica di collaborazione e di corresponsabilità, termine citato nelle linee di indirizzo e dimensione che si può esercitare e vivere solo in un’ottica di multidisciplinarietà e attraverso un accompagnamento quotidiano.

L’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Catanzaro, Nunzio Belcaro, ha parlato dell’integrazione sociosanitaria e dei vantaggi legati alla multidisciplinarietà nei diversi ambiti territoriali. Citando Benjamin “La Geografia arriva prima della Storia”, Belcaro ha proposto la costituzione di cinque Hub fisici in cui sociale, sanità, trovino una convergenza e attraverso i processi dal basso, si ascolti il territorio più di quanto lo si faccia in tavoli tecnici e istituzionali.

Sonia Bruzzese, per l’ATS Caulonia, ha raccontato il Progetto Quadro e l’insieme coordinato e integrato degli interventi sociali, sanitari ed educativi parlando di appropriatezza di scelta della comunità ospitante, di presa in carico della famiglia, di integrazione dei diversi servizi per i bisogni multipli dei ragazzi. Andrea Canale, per l’ATS di Reggio Calabria, ha precisato il ruolo dell’Ambito Territoriale Sociale e la peculiarità del contesto locale, facendo un quadro della Città di Reggio Calabria anche dei servizi semiresidenziali.

Lucia Rosanò, referente dell’equipe multidisciplinare dell’ATS di Soverato, ha parlato dell’opera svolta per l’interesse del minore e della centralità di un progetto familiare nel lavoro di cura con il minore in protezione.

La sessione del pomeriggio è partita con Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, che ha riflettuto sul ruolo del garante per la tutela dei minori, ruolo, in particolare, di vigilanza per i minori inseriti in contesti comunitari, che spesso diventa impraticabile e per il quale occorre pensare ad un’azione di intesa fra i vari attori.

Il Presidente del Tribunale per i Minorenni di Catanzaro, Teresa Chiodo, ha evidenziato quanto lavoro viene fatto e come la carenza delle strutture socio-sanitarie per minori sia un problema nazionale e non solo della nostra Regione: “Non basta declamare i diritti dei minori, ma ne occorre l’attuazione e dunque impegno e risorse umane ed economiche”. La Presidente ha proposto di fare rete e di proporre alla Regione l’istituzione di strutture sanitarie residenziali specialistiche per quella che si configura come un’emergenza minorile. 

A chiudere Rossana Greco che ha delineato il ruolo del Tutore e del Curatore Speciale nel progetto di accoglienza del minore in protezione, in vista della sua esperienza di avvocato e tutore di diversi minori.

L’accreditamento agli ordini degli avvocati e degli assistenti sociali è stato segno di una giornata ricca di informazioni ma soprattutto di qualità. Non è mancato il confronto e il dibattito intenso tra i numerosi operatori presenti, le comunità residenziali rappresentanti tutto il territorio regionale e le istituzioni. Il convegno si è concluso con l’impegno delle comunità residenziali per minori di ritrovarsi in un incontro per approfondire, riflettere e individuare piste per un percorso sempre più efficace e virtuoso.