Il 9 dicembre i ragazzi del Centro di Accoglienza per Adulti Titolari di Protezione Internazionale “L’Approdo” di Girifalco, sono stati invitati dalla Pro Loco del Comune di Girifalco alla tombolata inserita nel programma “Incanto di Natale”, presso Palazzo Ciriaco. Giunti nel palazzo i ragazzi, dapprima particolarmente titubanti anche perchè non avevano mai partecipato a un gioco collettivo, sono stati accolti con grande entusiasmo dagli organizzatori e dai piccoli elfi ingaggiati per l’occasione.
Il clima accogliente e di apertura ha permesso ai nostri ospiti di sentirsi a loro agio e di trascorrere una piacevole serata all’insegna del divertimento e dell’integrazione.
Nel corso della tombolata, uno dei partecipanti e ospite del Centro ha vinto due premi ed ha deciso di offrirne uno a una bambina che ha riconosciuto come la figlia di un suo conoscente: un gesto spontaneo che nasce dal cuore e che non è dettato da un interesse o da un secondo fine.
L’inclusione degli immigrati, in questi ultimi anni, è diventata fonte di accesi dibattiti in tutta Italia: ciascuno esprime il proprio punto di vista, cercando di far emergere le proprie motivazioni e convinzioni. In alcune circostanze, tali dibattiti si affrontano superficialmente, senza soffermarsi su quale sia lo stato d’animo di ciascun immigrato: difficile ricostruire emozioni che mai si sono provate, difficile immaginare di essere un immigrato. Pur non conoscendo le loro motivazioni, la loro storia, la loro sofferenza, possiamo farci parte attiva di questa integrazione, possiamo fare in modo con piccoli gesti di alleviare la loro sofferenza e preoccupazione per il passato e il futuro.
Il piccolo esempio d’integrazione, avvenuto nei locali di Palazzo Ciriaco, ci permette così di comprendere il lavoro quotidiano che l’equipe dell’Approdo cerca di offrire al territorio, nel tentativo di agevolare questa integrazione attraverso la costruzione e il rafforzamento delle reti territoriali e degli attori locali, fondamentali per il buon andamento dei percorsi personalizzati di ogni singolo ospite. Questa “finestra sul mondo” è un modello da seguire per costruire reciprocità, valorizzando il dono di sé e collocandosi in uno spazio di intersoggettività, dove ognuno di noi è chiamato a far partecipe l’altro, riconoscendone la propria ricchezza umana e culturale. È necessario prendere coscienza del fatto che ogni momento storico dove si è vissuta una crisi può rivelarsi un momento fruttuoso per l’umanità; è necessario rimettersi in gioco, mettere in discussione le nostre idee e convinzioni, per armarsi di nuovi pensieri, di creatività, di speranza per un mondo migliore.