Mercoledì scorso, con la liturgia di imposizione delle ceneri, abbiamo iniziato il tempo ‘forte’ della Quaresima. E’ il tempo di preparazione alla Pasqua, culmine della vita di ogni cristiano. Come dice san Paolo, è «il momento favorevole» per compiere “un cammino di vero cambiamento” (nella Chiesa è più in uso il termine ‘conversione’), così da «affrontare vittoriosamente con le armi della penitenza il combattimento contro lo spirito del male», come si legge nell’orazione all’inizio della Messa del Mercoledì delle Ceneri.
Questo itinerario di quaranta giorni che conduce al Triduo pasquale, memoria della passione, morte e risurrezione del Signore, cuore dell’esperienza cristiana è, dunque, un tempo di cambiamento interiore e di pentimento in cui il cristiano è chiamato a tornare a Dio “con tutto il cuore” (Gl 2, 12), per non accontentarsi di una vita mediocre, ma per crescere nell’amicizia con il Signore e fare della sua vita una vita bella, completa, ricca di senso e di pienezza. Si tratta di un invito ad allontanarsi dal male e di percorrere la strada del bene. Qualcuno potrebbe pensare: “ma io non perseguo il male, non faccio torto a nessuno …”. Certo, questo è già tanto, ma è anche importante vedere con attenzione se ci stiamo prendendo cura della nostra vita interiore e se stiamo, quindi, valorizzando al meglio la nostra esistenza. Quante volte ci limitiamo a fare il minimo possibile, a ‘camminare’ sulle strade del mondo a testa bassa, senza guardare il cielo, senza alcuna passione ed entusiasmo per ciò che viviamo e ci è chiesto, senza alcuno slancio, senza mai ‘spiccare il volo’ verso mete più alte, senza guardare oltre ciò che si consuma quotidianamente sotto i nostri occhi.
A tale proposito, scrive il card. A. Comastri: La santa Quaresima è un tempo benedetto che Dio ci concede proprio per recuperare la coerenza, togliendo dalla nostra vita i compromessi, le mezze misure, le falsità, i sotterfugi, gli accomodamenti che deformano la bellezza del Vangelo di Gesù in noi. In questo tempo di Quaresima dobbiamo avere il coraggio di entrare dentro noi stessi: dobbiamo toglierci la maschera che ci nasconde a noi stessi; facciamo l’operazione verità e guardiamo coraggiosamente nello specchio del Vangelo le nostre deformità, le nostre brutture spirituali … per correggerle.
Ecco che la Quaresima diventa allora opportunità per riflettere, per guardarci dentro, per esaminare la nostra vita, per ‘leggere’ in profondità ciò che ci anima davvero e scrutare i nostri sentimenti. Cosa c’è da rivedere? Dove e come mettere ordine? Quale zizzania c’è da estirpare dal giardino della nostra esistenza? Verso dove orientare la nostra crescita?
Attivare un processo di cambiamento è sempre un umanizzare la nostra vita e le nostre relazioni umane, perché è proprio nelle relazioni umane che si gioca il nostro futuro. E’ sempre attuale quella bella affermazione del poeta David Maria Turoldo: “se non vi amate vi distruggerete”. Dovremo allora trovare la capacità ed il coraggio di entrare in noi stessi, attingendo a quella forza interiore che viene dall’Alto e senza la quale “non possiamo fare nulla”, come lo stesso Gesù ci insegna nel vangelo di Giovanni (15,5). Per questo ci è dato di vivere un tempo propizio, un tempo ‘favorevole’. Sapremo farne tesoro per dare più consistenza, più spessore e bellezza al nostro esistere e vivere? Spero proprio di sì. Lo auguro a me stesso, a te che leggi, a tutti. Buon cammino verso la nuova vita!