Sono sempre più numerose le persone che ogni anno si spostano dai luoghi di residenza alla volta di città nelle quali trovare la giusta cura del i problemi sanitari dei quali sono portatori. Ma non sono i soli a muoversi, con loro prendono la valigia anche i loro familiari, un popolo di accompagnatori, anch’essi pronti a viaggi lunghi e difficili.

Il progetto Alma Mater si prende di cura anche di loro, estendendo l’attenzione dal solo malato anche ai suoi parente per i quali la casa, oltre ad un contesto di accoglienza rappresenta un punto di ascolto e di supporto nella gestione delle difficoltà incontrate nell’assistere il malato e costituisce un importante sostegno emotivo. Favorisce gli incontri con altri parenti con i quali condividere le situazioni aiutandosi a vicenda, oltre a fornire preziose informazioni pratiche. Rende così meno faticosa la presa di coscienza delle diverse situazioni che possono presentarsi, prestando aiutando ogni famiglia a ritrovare in città una “casa” caratterizzata dal calore delle relazioni, dove l’ospite possa sentirsi accolto, anche lontano dai propri cari che sono rimasti a casa e dal proprio ambiente familiare proprio nel momento in cui avrebbero bisogno di essere sostenuti affettivamente.

Proprio in questo contesto e per far fronte a queste situazioni, nel 2018 è nata la “Casa Alma Mater”. struttura che, nonostante il periodo di crisi legato alla pandemia da Covid 19 e alle forti restrizioni che questo ha comportato, ha continuato il proprio percorso di sostegno a favore delle persone che si trovano, per le loro condizioni sanitarie, a dover usufruire dei presidi ospedalieri collocati sul territorio di Catanzaro e dei loro familiari/caregiver.

Il progetto, per la sua terza annualità, è stato avviato in data 1 gennaio 2021 e si è concluso il 31 dicembre 2021 anche se, di fatto, la Fondazione rilevando un bisogno sempre presente e volendo offrire risposte concrete alle persone che chiedono aiuto, continuerà il proprio servizio per qualche tempo, anche con risorse volontarie.

Durante questo anno il progetto ha offerto servizi diversificati a seconda delle richieste avanzate e, nello specifico:

Ospitalità e supporto nella casa di accoglienza attraverso la messa a disposizione di 1 grande appartamento, costituito da 5 monolocali ciascuno dei quali ha al proprio interno un angolo cottura, un bagno, un salottino, una camera da letto (di 3 posti). I monolocali costituiscono un ambiente relazionale che è in grado di consentire condizioni che possano creare una certa continuità con l’esperienza dell’ammalato e dei suoi familiari.

Le attività offerte nell’ambito di tale azione sono state le seguenti: servizio di accoglienza, assistenza e supporto relazionale e informativo; supporto agli ospiti nella conoscenza del territorio circostante la Casa (luoghi di shopping, Parrocchia, ASL); aiuto ai bambini nei compiti scolastici; risoluzione di piccoli problemi pratici di adattamento; organizzazione di pomeriggi di svago per bambini e genitori; visite ai bambini ospiti della Casa di accoglienza nei periodi di ricovero ospedaliero. Sono stati forniti presidi sanitari a protezione del COVID 19 (mascherine, guanti, detergenti, disinfettanti, etc).

I locali sono stati messi a disposizione (come è accaduto fin dall’inizio di tale esperienza nel 2018) dal ROTARY CLUB DI CATANZARO.

Nel complesso per tutta la durata del progetto 2021, sono state accolte 75 persone.

Assistenza ospedaliera a sostegno dei minori presso la struttura ospedaliera, grazie alla delega da parte del genitore che ha richiesto qualche ora di sollievo/riposo dall’attività di assistenza e con la disponibilità/autorizzazione da parte del reparto. Si è trattato di attività di ascolto, compagnia, sostegno morale al bambino malato; aiuto pratico per l’assunzione dei pasti, lettura di libri. Tale azione ha riguardato, in particolare, 4 bambini.

Ascolto e supporto psicologico che ha permesso all’ammalato e ai suoi familiari di acquisire gli strumenti necessari per gestire il disagio indotto dalla malattia ed eventuali comportamenti di evitamento relativi a programmi terapeutici o controlli. In particolare, permette di apprendere tecniche per riconoscere e gestire emozioni negative, pensieri disfunzionali, comportamenti disadattivi e interiorizzare modalità efficaci di problem-solving. 

Sono stati effettuati colloqui individuali con i pazienti; colloqui individuali con i familiari/caregiver; sedute rivolte ai nuclei familiari per la condivisione dei vissuti emotivi e per cercare insieme le strategie per affrontare e risolvere difficoltà pratiche, emotive e interpersonali; realizzati 8 incontri di Auto Mutuo Aiuto e 14 incontri di sostegno per le famiglie.

Servizio di trasporto: effettuati 37 servizi di trasporto degli ammalati e delle loro famiglie presso gli ospedali attraverso un automezzo messo a disposizione dalla Fondazione Città Solidale, attrezzato per la disabilità.

Sportello di informazione e orientamento: per dare informazioni ed orientamento sui servizi che possono rispondere ai bisogni prospettati dagli ospiti. Lo sportello ha sede presso la stessa struttura di accoglienza. Le persone che hanno effettuato l’accesso sono state supportate anche nell’espletamento di alcune pratiche burocratiche, quali ad esempio richiesta di assistenza domiciliare, sussidio per medicinali ecc. Lo sportello ha fornito i giusti riferimenti relativi a moduli e procedure (indirizzi, numeri e informazioni rispetto agli uffici preposti sul territorio comunale di Catanzaro). Sono state effettuati 25 accessi allo sportello di informazione ed orientamento.

Pubblicizzazione delle attività progettuali, diffusione dei risultati e campagne informative

La pubblicizzazione del servizio è stata realizzata grazie alla distribuzione di materiale informativo quali brochure e locandine; pubblicati articoli su organi di stampa locale, sul sito della Fondazione Città Solidale Onlus e sulle newsletter che questa invia periodicamente ai suoi sostenitori.

In definitiva è giusto affermare che la “Casa Alma Mater” ha rappresentato, per quanti vi hanno fatto accesso, un luogo protetto, un luogo speciale dove ritrovare una vita normale quando la normalità non c’è, uno spazio mirato nel quale ritrovare un’atmosfera e un clima familiare.